martedì 11 settembre 2012

L’approccio “Fenomenologico”

“Allora che cosa è il tempo?
Se nessuno me lo domanda, lo so.
Se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so più”.
Le “Confessioni” Sant’Agostino

a cura di Gabriele Nardi

La Fenomenologia disciplina fondata da Edmund Husserl (1859-1938) è un approccio alla filosofia che privilegia l’osservazione dei fenomeni così come appaiono, un metodo analitico che tematizza un singolare campo di esperienza, quello dei vissuti. Fenomeno (phainòmenon) in greco era ciò che appariva direttamente ai sensi, è il ritorno alle cose, alle cose nella loro evidenza, alle cose nella loro essenza. Per realizzare ciò bisogna che avvenga la sospensione del giudizio (epochè), liberarsi dalle credenze comuni di ciò che già sappiamo, quindi del “pre-giudizio”. La conoscenza del mondo avviene in atteggiamento soggettivo; sospendendo i giudizi sulla realtà del mondo, il mondo diventa un insieme di fenomeni che si danno alla mia coscienza. Si tratta di un atteggiamento che mira a sospendere il giudizio sulle cose, in modo da permettere ai fenomeni che giungono alla coscienza di essere considerati senza alcuna visione preconcetta come se li si considerasse per la prima volta. La fenomenologia, scienza contemplativa, rigorosa ed  intuitiva ci mostra come la nostra esperienza del mondo sia tutt’altro che affidabile e scontata. In questo senso, ha una funzione critica in quanto è chiamata a stabilire preliminarmente la natura e i limiti dell’esperienza soggettiva del mondo in vista di una sua possibile oggettivazione. Effettivamente, la fenomenologia più che una teoria filosofica rappresenta un’attitudine filosofica, un certo modo di fare, di praticare la filosofia, e può rappresentare un certo modo di fare e di orientare il lavoro in psicoterapia¬. Si comprende, che cosa sia la fenomenologia, anzitutto ragionando fenomenologicamente, assumendo il suo punto di vista sulle cose e sul mondo; è un programma di ricerca che non fornisce modelli interpretativi, ma soprattutto “un invito a ricominciare da capo”. La fenomenologia per sua natura è una prassi conoscitiva in perpetua metamorfosi ed in continuo ricominciamento; non si qualifica per determinati riferimenti culturali ma si genera in chiunque ne incarni lo spirito, e sempre in modo imprevedibile ed originale. E’ questa la sua debolezza e la sua forza. Parafrasando la celebri parole sul tempo di Sant’Agostino potremmo affermare che la fenomenologia se la si fa e la si fa bene non si ha bisogno di sapere cosa è.

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